1,6 milioni di giovani inattivi creati in Pakistan sotto l’impatto della pandemia di COVID: rapporto WB

Immagine rappresentativa di tre giovani che indossano maschere che guidano una motocicletta su una strada trafficata in Pakistan.  — AFP/File
Immagine rappresentativa di tre giovani che indossano maschere che guidano una motocicletta su una strada trafficata in Pakistan. — AFP/File

La pandemia di COVID-19 che ha colpito il mondo circa tre anni fa ha lasciato milioni di giovani inattivi, con un massimo di 1,6 milioni nel solo Pakistan, secondo un ultimo rapporto della Banca mondiale sull’impatto della COVID 19 sui giovani dell’Asia meridionale ha dichiarato.

La prima analisi completa dei dati globali post-pandemia”,Crollo e ripresa: come il Covid ha eroso il capitale umano e cosa fare al riguardo” rilasciato giovedì. Cita un drastico cambiamento nelle percentuali di iscrizione scolastica in Pakistan prima e dopo la pandemia.

Secondo il rapporto, le iscrizioni alla scuola materna nel paese sono diminuite di oltre 15 punti percentuali entro la fine del 2021.

“Le iscrizioni tra i bambini pakistani di età compresa tra i sei ei 14 anni sono diminuite di sei punti percentuali una volta riaperte le scuole e 7,6 milioni di bambini nel solo Pakistan hanno abbandonato la scuola”, si legge in un comunicato stampa della Banca mondiale sullo studio.

Lo studio rileva che nell’Asia meridionale gli studenti di oggi potrebbero perdere fino al 14,4% dei loro guadagni futuri a causa del COVID-19 scosse educative.

In Asia meridionale, tra il 1° aprile 2020 e il 31 marzo 2022, le scuole sono state chiuse completamente o parzialmente per l’83% del tempo, un periodo significativamente più lungo rispetto alla media globale delle scuole chiuse per il 52% dello stesso periodo.

Per ogni 30 giorni di chiusura delle scuole, i bambini in età scolare hanno perso in media circa 32 giorni di apprendimento.

Questo perché la chiusura delle scuole e misure di apprendimento a distanza inefficaci hanno fatto sì che gli studenti perdessero l’apprendimento e dimenticassero anche ciò che avevano già imparato. Di conseguenza, la povertà di apprendimento – già il 60% prima della pandemia – è aumentata ulteriormente, con circa il 78% dei bambini di 10 anni nell’Asia meridionale incapaci di leggere e comprendere un semplice testo scritto.

Il comunicato stampa citava anche le parole del vicepresidente della Banca mondiale per l’Asia meridionale Martin Raiser: “La pandemia ha chiuso le scuole, decimato i posti di lavoro e fatto precipitare in crisi le famiglie vulnerabili, spingendo milioni di persone dell’Asia meridionale bambini e giovani fuori strada e privandoli delle opportunità di prosperare”.

Mentre nel caso del Pakistan, confrontando i livelli di apprendimento post e pre-pandemia, i bambini delle famiglie più povere erano più indietro in matematica rispetto ai bambini delle famiglie più ricche.

La Banca mondiale ha avvertito che le calamità simili a COVID-19 provocano un calo sia dei livelli di capitale umano che dei successivi tassi di accumulazione.

Inoltre, i guadagni a vita e la crescita economica vedranno una caduta decennale se le suddette perdite non vengono affrontate, causando infine un picco di disuguaglianza.

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